CAMERINO – “Non può esserci una vera ricostruzione dei territori terremotati se, contestualmente, non garantiamo anche a questi luoghi del nostro cratere una popolazione adeguata, un contrasto allo spopolamento e quindi un miglioramento delle condizioni delle imprese e del lavoro. Perché si va a vivere dove c’è il lavoro”. È stato questo il filo conduttore – sintetizzato dall’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli in premessa – dell’incontro promosso dalla Regione Marche, a Camerino, sulle opportunità offerte dal Pnrr con il Fondo complementare sismi 2009-2016 riservato alle aree terremotate del Centro Italia.
“Il rischio che le opportunità offerte dal Pnrr possano non essere percepite e colte fino in fondo è tangibile. Per questo chiediamo al Governo un coinvolgimento sempre maggiore e, soprattutto, una quantità di risorse a disposizione il più possibile per il tramite delle Regioni che già stanno gestendo la programmazione europea e hanno quindi un rapporto diretto con i territori”, ha esordito il presidente Francesco Acquaroli. “Il fatto che oggi siamo qua, tutti insieme, dimostra che a tutti noi sta a cuore una ricostruzione veloce ed efficace. La sfida che abbiamo di fronte è quella di riuscire a mettere in campo una strategia che assicuri non solamente una ricostruzione strutturale, ma anche economica e sociale”. Acquaroli ha evidenziato come “l’attaccamento e la determinazione espressi dalle popolazioni di questi territori ben si uniforma allo spirito proprio del Pnrr. Pero, sicuramente, non basta avere a disposizione risorse ingenti, se poi manca una progettualità che sappia guardare al futuro. E il futuro richiede che tutti siano protagonisti della ricostruzione, a partire dalla filiera istituzionale. Vanno superate le logiche campanilistiche per delineare una visione all’avanguardia, che sappia tracciare un futuro per fare rimanere i nostri giovani qui dove sono nati. Le risposte che dobbiamo dare non devono limitarsi all’immediato, ma spinte da uno spirito di innovazione per una crescita economica duratura. L’auspicio è che i fondi del Pnrr possano garantire un’ulteriore slancio a conseguire questi risultati”.
Soffermandosi sui temi più immediati legati alla ricostruzione, il presidente Acquaroli ha affermato che va velocizzata “una fase che rischia di diventare pericolosa cioè quella del contributo alla ricostruzione privata e pubblica. A causa dei rincari dei costi delle materie prime ed energetiche, c’è un momento di impasse, una fase di rallentamento della ricostruzione che rischia di bloccarsi. Dobbiamo sbloccare quanto prima questa fase, riconoscendo il giusto quantitativo di risorse ai progetti da mettere in campo e accompagnare questa fase della ricostruzione privata e pubblica con una accelerazione contestuale alla rigenerazione economica delle imprese. Sono obiettivi raggiungibili con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione: il fondo complementare Pnrr sisma, il Cis, la programmazione europea, la legge sui Borghi. La Regione sta lavorando per mettere a sistema tutte queste opportunità, con una visione complessiva del rilancio della ricostruzione post sisma ma, soprattutto, del rilancio della centralità del nostro entroterra”. Nel suo intervento introduttivo, il commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini ha anticipato che, nel corso dell’ultima Cabina di coordinamento, “abbiamo assunto una decisione molto importante riguardo l’adozione del nuovo prezziario unico, con alcune maggiorazioni sui lavori in corso e applicabile anche retroattivamente. A breve la Regione Marche darà la propria intesa per renderle operative”.
Nel suo intervento il presidente della Camera di commercio Gino Sabatini ha auspicato una condivisione della progettazione da mettere in campo: “Una esigenza per valorizzare al meglio il monte economico in arrivo sui nostri territori. Progettualità condivise, idee ed energie comuni sono necessarie per aiutare il mondo imprenditoriale e far sì che le Marche tornino a essere la meravigliosa regione che era prima del sisma”. Le conclusioni del convegno sono state tratte dall’assessore Castelli: “Il lavoro è un elemento dirimente per dare una prospettiva reale alla ricostruzione”.
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