“Camminata per San Benedetto Martire”, il 17 ottobre la decima edizione

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Nell’ambito delle festività del patrono della città di San Benedetto del Tronto l’iniziativa di sensibilizzazione alla Cura del creato

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Anche quest’anno, in occasione della Festa di San Benedetto Martire, lunedì 17 ottobre alle ore 21 si svolgerà la “Camminata per San Benedetto Martire”, giunta alla decima edizione.

Si tratta di un’iniziativa di sensibilizzazione alla Cura del creato, che è la Casa di tutti, abbinata alla “Giornata per la custodia del creato” attraverso una camminata che partirà dal sagrato della chiesa di San Benedetto Martire, attraverserà il centro, sono previsti una pausa di riflessione presso un panificio, un momento di preghiera al molo sud e poi il ritorno presso la parrocchia.

Organizzata dal Servizio per i problemi sociali e del lavoro, giustizia, pace e custodia del creato, dall’Unione Sportiva Acli Marche Aps e dalla Parrocchia San Benedetto Martire in collaborazione con la Commissione Ecumenica e del dialogo interreligioso, il Progetto Policoro, l’Agesci, il SOS Missionario, l’Associazione Arteviva, l’Ufficio per la pastorale sport, turismo e tempo libero della Diocesi di San Benedetto del Tronto, il Comitato di quartiere Paese Alto e l’Associazione Amici del paese alto.

La partecipazione è gratuita ma occorre prenotare inviando un messaggio al numero 3939365509 indicando nome e cognome di chi partecipa.

Il cammino sarà animato con lettura brani del Messaggio CEI per la 17° giornata nazionale per la custodia del creato: “Prese il pane, rese grazie” (Lc 22,19). Il tutto nel frammento. Il tema, e l’immagine di quest’anno, è appunto quella del pane. Nel messaggio della Cei, infatti si evidenzia che “Ogni pezzo di pane arriva da lontano: è un dono della terra. È lei che ha prodotto il grano. Il contadino lo sa: ara, prepara il terreno, semina, irriga, miete… ma non è lui a produrre quei chicchi dorati. Anche oggi, nell’epoca della meccanizzazione, della grande distribuzione e della panificazione industriale, il pane rimane ciò che è da sempre. E quand’anche i ritrovati della tecnica soppiantassero la sapienza contadina e i talenti artigianali, il pane continuerebbe a parlarci della sua identità più profonda: quello di essere un’offerta della terra, da accogliere con gratitudine.” Da questo ne scaturisce il richiamo ad essere grati di tutto ciò che ci viene donato, e che senza questa gratitudine diventiamo tutti più egoisti e autoreferenziali. Da ciò deriva anche il nostro atteggiamento nei confronti dell’ambiente, che invece di accogliere come un dono da preservare e custodire per le altre generazioni che verranno, ce ne siamo impadroniti sfruttandolo per i nostri desideri. Per questo Papa Francesco nel suo recente messaggio per il tempo del creato ci ha chiesto di riconoscere che “Minacciati da un miope egoismo, gli adolescenti chiedono ansiosi a noi adulti di fare tutto il possibile per prevenire o almeno limitare il collasso degli ecosistemi del nostro pianeta. Ascoltando queste grida amare, dobbiamo pentirci e modificare gli stili di vita e i sistemi dannosi. Lo stato di degrado della nostra casa comune merita la stessa attenzione di altre sfide globali quali le gravi crisi sanitarie e i conflitti bellici. «Vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana» (Laudato si’, 217).”