CAMERINO – Grazie ad un emendamento del consigliere regionale e capogruppo di Fratelli d’Italia,Elena Leonardi presentato lo scorso dicembre in sede di bilancio regionale, si è potuto destinare una somma al Comune di Camerino per restaurare il ritratto di “Giulia Da Varano” di Dosso Dossi, ritornato a Camerino dopo 40 anni dal suo furto.
“Quando ho letto della bella notizia del ritorno a casa del quadro di Giulia Da Varano – ha spiegato il consigliere Elena Leonardi – mi ha colpito particolarmente per il forte valore che la comunità ha attribuito a questo ritrovamento e ho pensato che potevo dare un contributo concreto. Così mi sono messa in contatto con il sindaco Sandro Sborgia e con la curatrice delle collezioni civiche Barbara Mastrocola, che ringrazio, e abbiamo verificato la fattibilità di questo intervento. Mi piace pensare che come il ritrovamento dell’importante opera di Dosso Dossi rappresenti un qualcosa in cui non si credeva più ma che invece si è rivelato possibile, così anche la ricostruzione del nostro entroterra potrà essere possibile se non smettiamo di crederci e di impegnarci affinché le cose possano cambiare e prendere lo slancio giusto. La presentazione dell’iniziativa avrebbe dovuto svolgersi all’inizio dell’anno, ma a causa della pandemia è slittata di qualche mese”.
La dottoressa Barbara Mastrocola ha ricordato l’emozionante momento del ritrovamento e del riconoscimento del quadro, a termine di una lunga attività di indagine, e come il prezioso ritratto di Giulia Da Varano, insieme ad altri, abbia all’inizio del 1900 costituito il nucleo iniziale per l’istituzione della Pinacoteca Civica, e dunque il suo significato simbolico nella speranza di poter ritornare presto negli spazi museali camerti oggi danneggiati dal sisma.
“Un ringraziamento alla Regione Marche e alla consigliera Elena Leonardi – ha detto il vicesindaco, Lucia Jajani – che si è fatta promotrice del contributo finalizzato al restauro del quadro di Giulia Da Varano del Dosso Dossi. Un’opera tanto cara a Camerino che, dopo essere stata trafugata tanti anni fa, ci è stata restituita, con grande gioia, solo lo scorso novembre. E’ stato il giusto ritrovamento di un pezzo della nostra storia, che racconta del nostro illustre passato. Grazie a questo contributo, e a quello stanziato dall’amministrazione comunale, potremo realizzarne il dovuto restauro. Mi fa piacere evidenziare come, in questo caso, l’arte e la cultura non hanno avuto un colore politico, ma ha trovato l’unanimità del consiglio regionale nel voler restituire l’originaria bellezza ad un’opera così prestigiosa. Un oggettivo esempio di sana politica. Prima del restauro, l’opera sarà visitabile, sempre a Camerino, nell’edificio Venanzina-Pennesi, fino alla fine di agosto”.
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