Camerino, numeri in crescita per il Centro estivo comunale

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L’assessore Sartori: “In una stagione iniziata con qualche difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria, non è mancata l’attenzione verso famiglie”

L'assessore Giovanna Sartori

CAMERINO – Numeri in crescita, più bambini e famiglie soddisfatte. Potrebbero così sintetizzarsi le sei settimane del Centro estivo comunale, organizzato a Camerino.

Terminato da pochi giorni, è tempo di vacanze per grandi e per i piccini che quest’anno hanno partecipato in gran numero, aumentando nel corso delle settimane, anche rispetto alle pre-prenotazioni aperte a fine maggio. Una risposta che dimostra il buon lavoro svolto, nel pieno rispetto delle normative imposte dal Covid, ma senza prescindere dalla leggerezza, il divertimento e lo stare insieme che tanto è mancato ai più piccoli, dopo la distanza causata dalla didattica a distanza. Estate salva dunque. Le attività ludico, ricreative, aggregative per bambine e bambini, ragazze e ragazzi di età compresa tra i 3 e gli 11 anni si sono svolte nella scuola dell’infanzia D.Ortolani tutti i giorni dalle 8 alle 14 con servizio di mensa interna. Le stesse famiglie hanno apprezzato, tanto che tutte le sei settimane sono state occupate per tutte le fasce d’età in programma per il centro estivo.

“In una stagione iniziata con qualche difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria che ha imposto attenzioni e protocolli sanitari diversi, non è voluta mancare questo tipo di attenzione nei confronti delle famiglie. – Dopo la pandemia che abbiamo vissuto – commenta l’assessore all’istruzione Giovanna Sartori – i centri estivi hanno permesso a bambini e ragazzi di ritrovare un po’ di socialità e svago. Tutto si è svolto ed è stato programmato nel pieno rispetto delle normative Covid 19 e in totale sicurezza. Un ringraziamento particolare a Chiara Poduti, responsabile del progetto per conto del soggetto organizzatore Cooss Marche per il grande lavoro che ha svolto, insieme a Francesco Aquili Responsabile del Settore Affari Generali del Comune, così come agli educatori e le cuoche”.