Ancona, le associazioni di volontariato chiedono di tornare operative nei reparti

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Il comitato genitori bambini cardiopatici e la onlus un BATTITO di Ali  chiedono spiegazioni alla Regione sulla  ripresa delle loro attività  nel reparto di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica e congenita dell’ospedale Torrette

ANCONA – Le associazioni di volontariato sono state le prime ad interrompere le attività nei reparti,e saranno a quanto pare le ultime a riprendere…
È il grido d’aiuto lanciato dalla presidente delle associazioni comitato genitori bambini cardiopatici e della onlus un BATTITO di Ali Valentina Felici che chiede spiegazioni in merito alla ripresa delle attività di volontariato nel reparto di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica e congenita dell’ospedale torrette di Ancona!
Ad oggi non abbiamo ricevuto nessun tipo di indicazione per poter tornare operativi in reparto:Eppure abbiamo fatto fare ai nostri volontari il test sieriorologico per la ricerca del virus(covid),abbiamo acquistato tutti i DPI necessari, abbiamo fatto fare la formazione specifica per il corona virus….tutto a spese delle nostre associazioni. Abbiamo professionisti che non possono tornare a lavorare nei reparti perché ad oggi manca un protocollo da seguire per la ripartenza delle attività!
Si è parlato di tutti i settori, si è cercato una soluzione per tutti i lavoratori…ma non per i nostri!
Ricordiamoci però che le associazioni mettono a disposizione una serie di progetti che aiutano e supportano non solo i bambini ricoverati, ma anche le loro famiglie! Servizi che altrimenti nessun ospedale potrebbe garantire per mancanza sia di fondi, che di personale!
Da più di 3 anni infatti il comitato genitori e la Onlus un BATTITO di Ali si occupano di organizzare percorsi personalizzati per tutti i bambini e le loro famiglie che si trovano a dover affrontare la diagnosi di cardiopatia.
Tutti i progetti sono discussi e organizzati insieme e con la supervisione del primario del reparto di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica e congenita il dottor Marco Pozzi, che da sempre ci tiene a specificare che nel suo reparto non si cura semplicemente un cuore in ISOLAMENTO…ma l’intera famiglia!
I volontari e i professionisti delle associazioni si prendono cura dei bambini fornendo assistenza sia all’interno dell’ospedale, sia quando ritornano a casa cercando di tornare a vivere la quotidianità!
Non dobbiamo dimenticarci delle enormi situazioni di disagio e stress che vivono le famiglie con bambini con patologie croniche che con l’aiuto dei volontari, riuscirebbero a sentirsi meno soli e ad avere un supporto su tanti fronti…tipo quello psicologico!
L’emergenza Corona virus ha messo in ginocchio le famiglie ricoverate, e ora che il brutto sembra passato vogliamo poter tornare a essere utili in reparto!
Chiediamo di essere tutelati, di ascoltare la nostra richiesta!
Un reparto dove vengono ricoverati i bambini ha estremamente bisogno dei volontari….per far sentire i genitori meno soli di fronte alla malattia!
E noi abbiamo il diritto di ritornare a poter lavorare in totale sicurezza!
False speranze anche per il progetto di osteopatia nel reparto del dottor Marco Pozzi!
A gennaio 2020 il comitato genitori bambini cardiopatici delle torrette di Ancona si era riunito in regione insieme al presidente Luca Ceriscioli e al direttore generale Michele Caporossi per ultimare le strategie per l’ingresso del progetto in ospedale!
Tutto era pronto, addirittura il presidente della regione Marche aveva fatto uscire sui giornali la foto che li ritraeva tutti insieme, come per voler far vedere che finalmente dopo 2 anni(questo il tempo trascorso per far approvare il progetto)i bambini operati al cuore potevano finalmente contare sul prezioso supporto di una nuova terapia. D’altronde i risultati si erano già ampiamente ottenuti nel corso del 2019 con l’ambulatorio dedicato all’osteopatia che il Comitato genitori e l’associazione UN BATTITO DI ALI avevano messo a disposizione gratuitamente per tutti i bambini operati a torrette!
Ma od oggi ancora nemmeno l’ombra dell’ingresso!
Si continua a rimbalzare questa questa cosa da un ufficio all’altro, addirittura si vuole prima far approvare il progetto al nucleo di valutazione delle associazioni ospedaliere (ancora nemmeno costituito).
Come può un ospedale far ritardare (o annullare) l’ingresso in un reparto di un progetto già approvato non solo dal primario del reparto in questione…ma addirittura dalla regione!
Con quali criteri e competenze si esaminano i progetti delle diverse associazioni, soprattutto quando si parla di bambini, visto che le associazioni che si occupano di minori sono in netta minoranza rispetto a tutte quelle che si occupano degli adulti?
Le associazioni dovrebbero decidere o meno l’ingresso di tutti i progetti, ma ad oggi non solo il nucleo di valutazione non si è mai espresso….addirittura non è mai stato costituito!
Perché quindi solo per questo progetto è richiesta una trafila burocratica così lunga?
“Sento nell’aria profumo di presa in giro” racconta la presidente delle associazioni Valentina Felici che da oltre 3 anni si occupa di garantire ai bambini operati al cuore dall’equipe del dottor Marco Pozzi un percorso ospedaliero dignitoso e privo di dolore. “sembrava tutto pronto a gennaio, il Presidente Ceriscioli si era dimostrato entusiasta del nostro progetto, e aveva dato disposizioni chiare a riguardo alla direzione generale dell’ospedale! Tutto sarebbe dovuto partire SUBITO, invece siamo ancora qua a inviare protocolli, a scusarci con i genitori per questo inconveniente! La cosa ha superato il ridicolo perché alla direzione dell’ospedale non è bastato l’ok della regione, che era un requisito fondamentale che ci era stato richiesto del dottor Caporossi….ora stanno, per l’ennesima volta, prendendo tempo perché vogliono il parere del nucleo di valutazione dei progetti che nemmeno si è ancora costituito! naturalmente in questo momento si dà la colpa all’emergenza CORONA VIRUS, ma vi ricordate che il lockdown è stato l’otto di marzo….quindi nemmeno nei 2 mesi antecedenti alla chiusura totale per covid nulla era stato fatto!
Tutto questo è diventato insostenibile!
Soprattutto perché la gente ha donato dei soldi per questo progetto e ancora non lo vede realizzato solo ed esclusivamente per cavilli burocratici! Imperdonabile che il benessere dei bambini sia messo in secondo piano!
Abbiamo aspettato oltre i “tempi tecnici “che ci aveva detto l’ospedale!
Adesso vogliamo spiegazioni dalla regione Marche, che dovrebbe avere a cuore il benessere di questi bambini, che hanno già da piccolissimi, dovuto affrontare dure prove!