Ad Ancona centinaia di donatori per i 90 anni dell’Avis

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ANCONA – Nel fine settimana del 4 e 5 marzo Ancona accoglierà centinaia di donatori di sangue provenienti da tutta Italia per due eventi di carattere nazionale e internazionale ospitati nel centro storico.

Si comincia sabato mattina con il convegno “La donazione di sangue nel Bacino del Mediterraneo” (Salone della Loggia dei Mercanti), che vedrà la partecipazione, in veste di relatori, di numerosi dirigenti e volontari AVIS,  medici e rappresentanti di associazioni di Paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo (link al programma).

Nel pomeriggio sarà la volta del primo Forum Intergenerazionale dal titolo “Generazione90: attualità, dialogo e proposte per il futuro di AVIS” (Università Politecnica delle Marche, Facoltà di Economia – Caserma Villarey) (link al programma).

«Il 2017 è un anno speciale per la nostra Associazione – sottolinea il Presidente nazionale, Vincenzo Saturni – perché ricorre il novantesimo anniversario della nostra fondazione. Proprio Ancona fu una delle città in cui, nel lontano 1927, sorsero i primi gruppi di donatori volontari di sangue. Per questa importante ricorrenza abbiamo, quindi, voluto proporre nel capoluogo marchigiano due appuntamenti che ponessero l’accento sul ruolo di AVIS e del volontariato del sangue nella promozione del dono come simbolo universale di solidarietà e senso civico. Volontari provenienti da diverse nazioni e appartenenti a differenti fasce d’età avranno l’opportunità di incontrarsi e confrontarsi su temi di rilevanza come l’impatto sociale della nostra attività e il rapporto tra società, economia e mondo del non profit».

«Il Forum intergenerazionale – aggiunge Francesco Marchionni, coordinatore della Consulta Nazionale AVIS Giovani – vuole essere un’occasione per condividere esperienze, opinioni, idee e prospettive future per la crescita della nostra Associazione. Sarà un’occasione per ribadire che il contributo di tutti, indistintamente accomunati dai valori del volontariato, dell’associazionismo, dell’anonimato e della gratuità, può davvero fare la differenza. È proprio da questo scambio che si genera capitale sociale, cioè quel bagaglio di risorse che arricchiscono le comunità in cui viviamo e in cui le nuove generazioni devono ricoprire sempre di più un ruolo attivo e propositivo».