San Severino, intitolata una via a don Amedeo Gubinelli

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SAN SEVERINO MARCHE – “Mi auguro che chi si troverà a passare per questa strada, guardando questa targa, ricordi tutte le buone azioni e le tante cose belle che don Amedeo ha realizzato per la nostra comunità”.
Con queste parole il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha introdotto la cerimonia di intitolazione a don Amedeo Gubinelli, poeta, scrittore, giornalista, uomo di cultura, della nuova area di circolazione, la prima strada a sinistra di via Corta di Serripola, che sarà a servizio di alcuni edifici residenziali ancora in fase di realizzazione in località Caprara.
“Don Amedeo – ha ricordato ancora il sindaco Piermattei – è stata una delle guide spirituali più importanti per moltissimi giovani settempedani”.
A parlare di questa straordinaria figura è intervenuto anche il professor Alberto Pellegrino, storico locale che insieme a Gubinelli fondò il Teatroclub Virgilio Puccitelli poi intitolato, nel 1993, allo straordinario sacerdote.
“Quella di sacerdote non era un’attività secondaria per lui – ha ricordato Pellegrino in un intervento in cui ha ricostruito gran parte dell’attività di don Amedo – Nel 1957 fondò il Centro giovanile mentre seguiva diverse parrocchie e dava vita a molte iniziative come il Presepio vivente di Taccoli, la Compagnia dei giovani, la riapertura del cinema San Paolo, l’associazione Palio dei Castelli, il premio cittadino dell’anno e tanto altro ancora”.
Cinquant’anni dopo la pubblicazione del volume Sor Ansermo Racconta, la Città di San Severino Marche ha dedicato a don Amedeo Gubinelli, in arte sor Ansermo, una nuova via. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il presidente della compagnia Teatroclub “Amedeo Gubinelli”, Cesare Bordo, rappresentanti di compagnie di teatro amatoriale, i proprietari della lottizzazione, il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, il vice sindaco e assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, l’assessore al Bilancio, Tarcisio Antognozzi, i consiglieri comunali Pietro Cruciani e Gabriela Lampa. A benedire la cerimonia è intervenuto il vicario del vescovo, monsignor Aldo Romagnoli. Prima dello scoprimento della lapide sono state anche recitate alcune poesia di don Amedeo.