Una rete di solidarietà e uno spettacolo teatrale per Macerata Città amica del bambino

116
La conferenza stampa di presentazione della quarta edizione di Macerata Città amica del bambino
La conferenza stampa di presentazione della quarta edizione di Macerata Città amica del bambino

MACERATA – Per  il quarto anno consecutivo l’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Macerata, in sinergia con la dottoressa Mirella Staffolani, ideatrice del progetto, promuove l’evento Macerata città amica del bambino. Obiettivo sostenere buone pratiche e stili di vita corretti nella comunità.

Nell’ambito del progetto di promozione dell’allattamento al seno, infatti, domenica 14 maggio alle ore 18, al Teatro Lauro Rossi, andrà in scena lo spettacolo Una domenica pomeriggio, di Leonardo Accattoli, con  Monica Belardinelli, Irene Splendorini e Paola Cosimi per la regia di Edoardo Ferrari. L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa che ha visto gli interventi dell’assessore alle Pari opportunità, Federica Curzi, della pediatra Mirella Staffolani e del presidente del Rotary Macerata Marco Mandolesi.

“Un’iniziativa nata nel 2014 che si svolge sempre in concomitanza con la festa della mamma – ha detto la Curzi – Si tratta di un progetto che sta allargando i suoi orizzonti e mette tra i suoi obiettivi, oltre al sostegno dell’allattamento al senso, anche quello alla genitorialità e alla salute.  L’Amministrazione prosegue la sua adesione all’iniziativa innanzitutto perché si fa divulgazione scientifica e inoltre perché  si tratta di una forma originale di prossimità ai cittadini. Tutti nessuno escluso vanno attenzionati ma grazie alla rete di solidarietà che si è venuta a creare intorno a questo progetto riusciamo a dare voce a chi ancora non ha per via dell’età:, cioè i bambini piccoli”.

  “Il sostegno dell’allattamento al seno – ha detto invece la Staffolani –  è il grande impegno che la città di Macerata si è assunta promuovendo la creazione di spazi adeguati in città, luoghi dove la mamma possa fermarsi tranquillamente ad allattare e accudire in modo riservato i propri bambini. Il Comune di Macerata ha già attivato 5 Baby Pit Stop all’interno dei Musei civici, biblioteca, Teatro Lauro Rossi, servizi sociali, palazzo comunale ed uno allo Sferisterio. Ogni anno che passa aumentano gli enti e gli  esercizi commerciali che vogliono all’iniziativa. La cultura dell’allattamento grazie al lavoro costante degli operatori, alla rete di sostegno che si è venuta a creare con i vari attori coinvolti, Asur, Comune, e farmacie, e all’attenzione continua sull’argomento sta contaminando sempre più il  territorio. Per l’allattamento al senso sono stati  grandi passi in avanti grazie anche al progetto La via lattea e agli Ambulatori del latte. Basti pensare che a Macerata il target delle mamme che allattano al senso fino al sento mese di vita dei bambini ha raggiunto il 60%”.

  Domenica, allo spettacolo teatrale seguiranno gli interventi scientifici del direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale di Macerata Paolo Francesco Perri, l’ideatrice dell’evento per il quarto anno consecutivo, dottoressa Mirella Staffolani e il dottor Mauro Pelagalli, responsabile dell’U.O. Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Macerata.

    Quest’anno sarà presente anche il Rotary di Macerata che grazie alla collaborazione con altri club  – i Rotary di Camerino e Tolentino, Soroptimist International Macerata, Internation Inner Wheel, Club Kiwanis, Lions Club Macerata Sferisterio e Panathlon International Macerata, ha attuato un service per raccogliere fondi per poter attivare una borsa lavoro in favore di una mamma attraverso bando pubblico.

  “Il Rotary  – ha affermato il presidente Marco Meldolesi – è da tempo al fianco delle Istituzioni per sostenere il progetto di allattamento al seno, che anche il Ministero della Salute riconosce fra i diritti fondamentali dei bambini come pure sancisce il diritto delle loro mamme ad essere sostenute nella realizzazione del desiderio di allattare. Ringrazio il Comune di Macerata, nella persona del sindaco Romano Carancini, dell’assessora alle pari opportunità Federica Curzi e la dottoressa Mirella Staffolani per aver voluto il nostro Club a svolgere la funzione di collettore con le altre realtà associative del territorio. Se l’unione fa la forza, questa pluralità di soggetti coinvolti ci consente di promuovere quest’anno una iniziativa ancora più forte: l’erogazione di una borsa lavoro destinata ad una mamma lavoratrice. Il nostro contributo mira a un più equo riconoscimento del ruolo fondamentale della donna nella nostra società sostenendola in uno dei momenti più delicati della sua vita, personale ma anche lavorativa. Siamo consapevoli che si tratta del tassello di un mosaico che, per essere incisivo, deve essere necessariamente più ampio ma ci auguriamo che possa fare da stimolo ad altre componenti della società civile affinché vogliano farne parte in futuro.”

  Lo spettacolo in scena il 14 maggio al Lauro Rossi, Una domenica pomeriggio, a ingresso gratuito, composto da un unico atto, si svolge nell’arco di una domenica pomeriggio.  Siamo nella camera da letto di Monica, che, alla soglia dei trent’anni e infelice da sempre, rimane incinta senza volerlo. Fidanzata da tanto (troppo) con Massimo, Monica ha avuto una relazione estemporanea con un ragazzo appena conosciuto; un ragazzo che l’ha semplicemente fatta star bene.  Monica non sa cosa fare: non sa chi dei due è il padre del bambino che porta in grembo, né chi vorrebbe che fosse. Anzi si maledice perché, per una volta (forse l’unica volta nella sua vita) si è davvero lasciata andare. Nei pensieri turbati di Monica, in quell’isola senza via di fuga che è la sua camera da letto, si inseriscono Cecilia – la sua migliore amica, tutta urletti, dirette su Instagram ed entusiasmi irritanti – e Zia Lili – la zia un po’ stramba, sboccata e con un “piccolo” problema di alcolismo. In questa domenica pomeriggio si accavallano quindi l’attesa del bambino, l’accettazione o meno della gravidanza, le solitudini, le scelte, le non scelte, i sogni piccoli che servono per rovesciare le tristezze, cambiare prospettiva e andare avanti. Forse.