Marche, truffe su orologi di pregio e auto: 10 gli indagati

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8 le perquisizioni eseguite dai poliziotti delle Squadre Mobili di Ancona ,Macerata e Pesaro e del Commissariato di Fano; gli indagati acquistavano i beni mediante finanziamenti fraudolenti intestati a  soggetti inconsapevoli di tutto ciò

MACERATA – Dalle prime ore della mattinata odierna, i poliziotti delle Squadre Mobili di Ancona, Macerata, Pesaro e del Commissariato di PS di Fano (PU) hanno dato esecuzione a n. 8 perquisizioni locali delegate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata.
L’attività investigativa riguarda un sodalizio di almeno 10 soggetti marchigiani, indagati per una serie di truffe consumate tra Ancona, Roma, Cingoli, Civitanova ecc
Con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, acquistavano a mezzo di fraudolenti finanziamenti intestati ad ignari soggetti, orologi di pregio e autovetture. Obiettivo finale era quello di acquisire il possesso del bene fraudolentemente acquistato, rivenderlo e, quindi, monetizzare.
Gli appartenenti al gruppo delinquenziale, dopo essere riusciti a carpire in modo ingannevole le generalità e la documentazione dalle vittime, accendevano dei finanziamenti per l’acquisto di beni.
Le parti offese (almeno 6) vedendosi arrivare i bollettini per il pagamento dei finanziamenti oppure addebitare sui propri conti correnti le rate dei prestiti, si sono rivolti alla Polizia di Stato (di Ancona, Macerata, Pesaro e presso il Comm.to di Fano) per sporgere denuncia.
L’attività investigativa dei quattro uffici marchigiani della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Macerata, ha permesso di disarticolare ed individuare un sodalizio di n. 10 soggetti, indagati a vario titolo per gli articolati artifizi e raggiri (si tratta di truffe aggravate continuate e commesse in concorso da un sodalizio criminale composto da almeno 10 soggetti responsabili a vario titolo dei reati contestati).
Nella mattinata odierna, durante le perquisizioni delegate dalla procura di Macerata, i poliziotti hanno rivenuto e sequestrato numerosa documentazione, nonché apparati telefonici cellulari e computer che verranno accuratamente analizzati dagli inquirenti al fine di arricchire il già approfondito quadro probatorio.