“Boston Marriage” di David Mamet, domani in scena a San Severino

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In esclusiva regionale, al Teatro Feronia, lo spettacolo con Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria per la regia di Giorgio Sangati

SAN SEVERINO MARCHE – Torna ad alzarsi il sipario sulla stagione di prosa dei Teatri di Sanseverino che domani (martedì 20 febbraio) portano in scena al Feronia, alle ore 20,45 in abbonamento, “Boston Marriage” di David Mamet con Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria per la regia di Giorgio Sangati.
Il testo dello spettacolo, che viene presentato in esclusiva, è rappresentato per la prima volta in Italia. La traduzione dello stesso è affidata a Masolino D’Amico, le scene sono di Alberto Nonnato, i costumi di Gianluca Sbicca, le luci di Cesare Agoni, le musiche originali di Giovanni Frison, assistente alla regia Michele Tonicello.
“Boston Marriage” è ambientato negli Stati Uniti di fine Ottocento. Era questa l’espressione in uso nel New England per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti da uomini. Così accade anche nel romanzo The Bostonians del 1886, in cui Henry James affronta senza censure il tema dell’omosessualità e dipinge l’affresco di una società in bilico tra valori antiquati e spinte progressiste, con particolare attenzione alla condizione femminile.
In “Boston Marriage” si racconta di Anna, la protagonista e padrona di casa, la quale, dopo essersi separata, ha trovato un uomo ricco che la mantiene e ora vorrebbe approfittare della protezione di lui per riprendere con sé Claire, la sua ex compagna, appena arrivata in visita. Ma Claire non è lì per quello, anzi è tornata per ben altri motivi e la riconquista si rivelerà molto più complicata del previsto, con colpi di scena rocamboleschi che coinvolgeranno anche la giovane cameriera, ritmando l’opera e donandole una facciata esilarante, quasi di farsa. Una prova straordinaria per grandissime attrici, vere funambole della parola, come Maria Paiato e Mariangela Granelli, insieme a Ludovica D’Auria.
Voce tra le più rappresentative della scena americana, già premio Pulitzer del 1984 per Glengarry Glen Ross e più volte nominato agli Oscar per le sceneggiature cinematografiche di indimenticabili film (Il postino suona sempre due volte, Gli intoccabili, Il verdetto, Americani, A proposito della notte scorsa, La casa dei giochi, Le cose cambiano), David Mamet consegna un capolavoro teatrale, che strizza l’occhio agli esperimenti brillanti di Tennessee Williams ma soprattutto a Oscar Wilde.
Prendendosi una pausa dalla gravità e concedendosi il lusso del gioco ironico e raffinato, David Mamet eleva a protagonista assoluto, insieme alle interpreti, il linguaggio e, di contro, il non-detto, l’allusione, la stravaganza, il paradosso. Egli inoltre si diverte a parodiare la prosa ampollosa dell’epoca, ma dietro l’apparente assurdità, si nasconde l’intento ambizioso di rovesciare la realtà attraverso uno scherzo che mira a creare anche un po’ di raffinatissimo scandalo su presunte (ma inesistenti) relazioni pericolose”.