Appignano, concerto di Alessandra Sonia Romano con il violino della Shoah

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Lo straordinario concerto, anteprima regionale,  si terrà domani al Teatro Gasparrini a ingresso libero

APPIGNANO – In anteprima regionale al Teatro G Gasparrini di Appignano si terrà domani domenica 10 marzo alle ore 17 a entrata libera il concerto di Alessandra Sonia Romano con il violino autentico della Shoah utilizzato nell’orchestra del campo Birkenau uno dei tre campi principali che formavano il complesso concentrazionario di Auschwitz.

Il concerto, organizzato dal Comune di Appignano, in collaborazione con l’Anpi e con il Corpo Bandistico Città di Appignano, sarà diretto dal Maestro Mirco Barani con l’orchestra d’archi Amadeus città di Fermo e proporrà le musiche di Block, Bruck, Ravel, Van der Roost, Williams, Schwenk e un omaggio a Puccini nel centenario della morte.

Alessandra Sonia Romano imbraccerà lo strumento appartenuto a Eva Maria Levy, una ragazza ebrea deportata da Tradate, in provincia di Varese, al campo di sterminio di Auschwitz che vi morì a soli 22 anni. Il prezioso violino le era stato regalato dal padre e fu ritrovato nel 2014 da Carlo Alberto Carutti, imprenditore e collezionista, presso un antiquario di Torino. “Il violino era talmente bello, talmente raffinato, con il filetto in madreperla, da sembrarmi la copia di un violino celebre: leggo l’origine, si tratta di un Collin-Mezin di Parigi”, aveva raccontato l’esperto che scoprì il violino, ma le sorprese per Carutti non finirono qui: nell’astuccio del violino trovò un diapason fatto con un bossolo di una munizione. “Poi guardo bene e dentro vedo un cartiglio con sei misure musicali, tra le note un numero per ogni battuta: 168007. Volo a guardare su internet e scopro che si tratta del numero di matricola di Enzo Levy Segré”. All’interno del violino, inoltre, c’era un piccolo biglietto, scritto in tedesco: “La musica rende liberi”.

Un violino di preziosa fattura con doppi filetti di cui uno intarsiato con losanghe in madreperla e una stella di David, sembra in madreperla, sul fondo, che ha attraversato i decenni portando con sé le storie e i ricordi di coloro che hanno vissuto l’orrore della Shoah. Oggi, grazie all’impegno di musicisti come Alessandra Sonia Romano, questo violino continua a suonare, portando con sé la memoria delle vittime e la speranza per un futuro migliore.

Alessandra Sonia Romano ha studiato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano con Paolo Borciani. Ha concluso il corso superiore studiando a Ginevra e successivamente laureandosi al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia. Ha seguito corsi di perfezionamento con i più importanti violinisti in Italia, Francia, Israele, Germania.

Dopo la laurea è stata invitata a un’audizione con la celebre violinista e didatta Dorothy Delay alla “Julliard School” di New York, la quale, dopo averla incoraggiata a proseguire la specializzazione solistica, l’ha segnalata al “Royal College of Music” di Londra, dove ha studiato con Itzhak Rashkovsky, conseguendo la prestigiosa laurea per solisti “Associate of the Royal College of Music – Violin Preforming”. Rientrata in Italia, per alcuni anni è stata primo violino e solista dell’Orchestra della RAI di Milano sotto la direzione del Maestro Ettore Righello e ha collaborato con prestigiose orchestre Italiane, in seguito si è dedicata esclusivamente all’attività solistica e cameristica. Appassionata di musica ebraica, si è specializzata presso il Kibbutz Eilon in Galilea, in particolare approfondendo il repertorio violinistico di Ernest Bloch. Da dicembre 2016, è stata scelta dall’Ing. Carlo Alberto Carutti, come violinista del “violino della Shoah”, strumento dall’importanza storica straordinaria in quanto appartenuto ad una giovane violinista deportata nel campo di concentramento di Birkenau. Con questo violino, sta facendo moltissimi concerti solistici in Italia e all’estero. Dal 2017 è impegnata in numerosi concerti in duo con il pianista Bruno Canino.

In mostra nel foyer del teatro Gasparrini “In treno con Teresio – I deportati del Trasporto 81 Bolzano-Flossenburg 5/7 settembre 1944” a cura di Maria Antonietta Arrigoni e Marco Savini, ANED Pavia.

In mostra anche i lavori dei bambini delle scuole primarie dell’Istituto comprensivo Luca Della Robbia, che con la guida delle insegnanti hanno realizzato opere di grande sensibilità e senso critico nei confronti del periodo storico.