Insieme alla pinacoteca comunale sempre da domani (martedì 2 febbraio), porte aperte anche alla mostra “Remo Scuriatti fotografo e pittore”, curata dal professor Alberto Pellegrino e dedicata al più grande artista settempedano del Novecento in occasione del 120esimo anniversario della nascita.
L’esposizione vanta ben tre sedi: oltre alle opere presenti nella pinacoteca, e dedicate alla “cerchia” di artisti che furono molto vicini a Scuriatti, si possono ammirare anche quelle riferite alla fotografia e alla prima stagione pittorica dell’artista, a palazzo della Ragione Sommaria, e quelle sul paesaggio marchigiano e della serie delle Galattiche, nella chiesa della Misericordia.
Tutte le collezioni d’arte settempedane, essendo la regione Marche in “zona gialla”, saranno aperte solo nei giorni feriali, dal martedì al venerdì, negli orari 9,30 – 13 (lunedì chiuso). Si consiglia la prenotazione telefonica o online. Per info, ma anche per prenotazioni di visite in altri orari, si possono contattare l’ufficio Cultura del Comune di San Severino Marche tel. 0733641309 oppure la Pro Loco tel. 0733638414.
Ritarderà l’apertura, per lavori di ristrutturazione interna, il museo archeologico “Giuseppe Moretti” di Castello al Monte.
“Un lento ritorno alla normalità per il mondo della cultura, tra i più colpiti dalle misure restrittive per contenere il virus e che adesso ancora di più ha bisogno del nostro sostegno” – spiega l’assessore comunale alla Cultura e vice sindaco del Comune di San Severino Marche, Vanna Bianconi.
Dedicata a Padre Tacchi Venturi, la pinacoteca, in particolare, comprende i polittici di Vittore Crivelli, Niccolò Alunno e Paolo Veneziano, l’altarolo di Lorenzo Salimbeni, alcuni dipinti di Lorenzo d’Alessandro ed opere concesse dalla Curia Vescovile. Tra queste ultime figurano la Madonna della Pace del Pinturicchio e la Madonna del Soccorso di Bernardino di Mariotto.
Il pezzo più pregiato della collezione è sicuramente la Madonna della Pace del Pinturicchio, tavola ritenuta da molti il suo capolavoro. Di grande interesse sono gli affreschi provenienti da chiese urbane ed extraurbane che assieme alle opere dei fratelli Salimbeni di San Severino, Lorenzo e Jacopo, costituiscono una vera antologia della pittura sanseverinate tardogotica. Quella settempedana è realmente una delle raccolte d’arte antica più preziose e ricche delle Marche. Espone opere dipinte per la città fra Trecento e Seicento dagli artisti di quella scuola pittorica locale che al principio del Quattrocento si impose come una delle più avanguardiste d’Europa anche se conserva quadri anche di autori forestieri.
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