RECANATI – Con l’arrivo della primavera scatta il piano di disinfestazione del Comune di Recanati per la processionaria, la farfalla che allo stadio larvale, minaccia la sopravvivenza di alcune specie arboree, mangiandole e infestandole e che diventa un pericolo per gli animali e per l’uomo.
“I peli presenti nelle larve e nei nidi della processionaria sono fortemente urticanti al contatto con la pelle e le mucose degli occhi e delle prime vie respiratorie, – ha affermato l’Assessore all’Ambiente Michele Moretti – soprattutto nei bambini e in soggetti particolarmente sensibili in caso di inalazioni massicce. Gli operai del Comune sono già all’opera da diversi giorni per la verifica e lo smaltimento dei nidi di processionaria nei parchi e nelle zone verdi pubbliche, chiediamo la collaborazione di tutti i concittadini nella segnalazione della presenza dei nidi sugli alberi, in modo tale da far intervenire subito le squadre all’opera.”
Il Comune di Recanati per evitare il dilagare dell’insetto ha indetto un’ordinanza per gli interventi di disinfestazione dove si richiede a tutti i proprietari di giardini e aree verdi di effettuare un’accurata ispezione degli alberi potenzialmente attaccabili dall’insetto per verificare l’eventuale presenza di nidi, in particolare sulle specie di alberi soggette all’attacco degli infestanti ovverosia tutte le specie di pino tra cui: Pino domestico (Pinus pinea), Pino d’aleppo (Pinus halepensis), Pino silvestre (Pinus sylvestris), Pino nero (Pinus nigra), Pino strobo (Pinus strobus).
Nel momento in cui vengono riscontrati i nidi si richiede ai concittadini di non prendere alcuna iniziativa “fai da te” ma di contattare le ditte specializzate per la rimozione, distruzione e l’adeguato smaltimento. A tutela della salute dei cittadini e degli operatori ecologici è vietato depositare rami con nidi di processionaria sulla pubblica via, smaltire i rami infestati tramite i servizi di nettezza urbana porta a porta e portare i rami infestati in piattaforma ecologica. Bruciare o calpestare i nidi è controproducente e non può garantire minimamente l’eliminazione dei peli tossici anche se l’insetto è morto i peli si possono diffondere nell’ambiente.
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