Pesaro, inaugurato l’Auditorium Scavolini

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Ieri il taglio del nastro nel giorno del compleanno di Gioachino Rossini; oggi il ‘palazzetto’ tornerà a far festa per la consegna della cittadinanza a Francesco “Pecco” Bagnaia

PESARO – L’emozione della città ha dato il benvenuto all’Auditorium Scavolini di viale dei Partigiani che ieri ha riaperto le sue porte, dopo l’intervento di rigenerazione, con l’evento inaugurale promosso dal Comune nel giorno del compleanno del cittadino più illustre di Pesaro, Gioachino Rossini.

«Un vortice di emozioni», questo lo stato d’animo del sindaco Matteo Ricci l’attimo dopo aver varcato le porte del ritrovato ‘palazzetto’: «Le emozioni che abbiamo provato in questo luogo, dallo sport, ai concerti. Quando abbiamo deciso di mettere mano ad una struttura che era stata definita inagibile ho subito pensato che non si potesse abbattere. Ci sono dei luoghi nella città che hanno un valore aggiunto, perché sono i luoghi delle emozioni».

Dai teatri, alle piazze, passando per la Bicipolitana, il porto e Baia Flaminia. «Emozione di essere riusciti ad arrivare in fondo. Quando ci abbiamo messo le mani mi avevano detto che era irrecuperabile e bisognava abbatterlo. Una scelta che non mi convinceva. Per fortuna l’ingegnere Paccapelo, mi ha consigliato di insistere, di recuperare questo spazio. Una delle prime cose che ho fatto da sindaco è quello di dare un incarico per verificare se il palazzetto si poteva salvare e da lì siamo partiti. La prima persona che mi è venuta in mente è stata Valter Scavolini e il suo “vecchio” impegno nel suo voler far rivivere questo luogo. L’ho chiamato, e gli ho detto che “se mi avesse dato un euro lo avrei intitolato alla sua famiglia”. In risposta lui ha confermato la cifra – importante- che aveva detto qualche anno fa. Non c’è stato bisogno nemmeno di una stretta di mano: ci siamo fidati, in un Paese nel quale fare i lavori pubblici è una delle cose più complicate che ci siano. È stato un percorso faticoso, ma quando rischiavamo di mollare pensavo a due persone: Ilaro Barbanti e Gianfranco Di Dario, uomini appassionati, uomini del fare. Ci abbiamo messo tutta la “tigna” possibile. Nel rush finale abbiamo incontrato delle aziende decisive, che hanno lavorato duramente. A proposito di emozioni, appena entrato oggi ho visto il mio caro amico Francesco Zolfanelli, figlio di Sergio, che ha passato insieme agli operai notte intere qui dentro. Hanno fatto i salti mortali, li hanno fatti con grande professionalità. Oggi, quando ci siamo visti, ci siamo abbracciati come quando giocavamo insieme e lui segnava».

A salire sul palco dell’Auditorium, davanti a un pubblico di 1700 pesaresi, anche Riccardo Pozzi, assessore al Fare: «Grazie ad una profonda opera di ristrutturazione è stato ottenuto un edificio omologato CONI, in grado di accogliere eventi sportivi di rilievo internazionale per basket e volley, nel contempo è stato ottenuto un Auditorium in grado di accogliere circa 1500 persone per eventi di pubblico spettacolo ad iniziare dal ROF. Potrà ospitare sia eventi sportivi che culturali, convegni concerti e spettacoli, garantendo quella capienza intermedia che mancava, e compresa tra i 600 posti del Teatro Rossini e gli oltre 8mila del Vitrifrigo Arena». L’intitolazione a Scavolini, «è stato un percorso naturale perché la famiglia è stata la protagonista indiscussa della storia culturale nazionale e internazionale grazie all’Opera e agli anni più belli della pallacanestro e del volley pesarese». L’Auditorium «rosso come la passione, oro lucente per l’arte che lo riempirà, è tecnologico e innovativo, nel segno della Capitale Italiana della Cultura. È un edificio migliorato simicamente, ad alto efficientamento energetico, che ha nuovi impianti, finiture, sedute, allestimento e una nuova copertura in legno. Tanti elementi introdotti che non disperdono la storia e i racconti di cui, questo Palazzo, è ricco».

L’assessore ricorda che «In tante città, edifici simili a questo restano scheletri abbandonati, noi invece lo abbiamo pensato come uno spazio vivo e vissuto. È stata una sfida che ha anche incontrato le sue difficoltà, soprattutto nel primo periodo, ma questo patrimonio pubblico non poteva non essere riportato agli antichi usi e splendori. Oggi ‘l’hangar’ viene restituito alla città ed alle generazioni di pesaresi, ma anche ai turisti e agli ospiti che verranno per l’anno straordinario della Capitale. Il cuore pulsante della Pesaro popolare è tornato a battere in viale dei partigiani».
Sul palco, insieme a Pozzi, una rappresentanza delle ditte protagoniste della trasformazione dell’Auditorium: gli ingegneri Angelo Rosato e Lorenzo Santi, progettisti; l’ATI costituita da Gambini Restauri di Pesaro, IMP.E di Urbania (PU) e Zolfanelli Impianti di Pesaro; il direttore lavori, l’architetto Maurizio Severini, dirigente Nuove Opere del Comune di Pesaro; il Rup, architetto Eros Giraldi, dirigente Manutenzioni e Viabilità del Comune di Pesaro.

Sul palco, anche Daniele Vimini, vicesindaco assessore alla Bellezza: «Da qui c’è un colpo d’occhio spettacolare. Grazie a chi ha lavorato in questi anni, in particolare al rush finale. Grazie a tutta la struttura del servizio Opere pubbliche del Comune, che fatto un lavoro straordinario; alle forze dell’ordine che hanno permesso il complesso mix di esigenze del far convivere spettacolo e sport; grazie ai volontarX di Pesaro 2024 e a studenti e studentesse dell’istituto alberghiero. Grazie, soprattutto, a Valter Scavolini e alla sua famiglia per il sostegno e il contributo economico senza il quale non saremmo potuti partire in quest’opera. E per aver intrapreso da subito la sfida della ristrutturazione del ‘palazzetto’: insieme al Sindaco e pochi altri ha lavorato per andare avanti nel ricostruire, senza demolire, l’hangar». Una scelta non scontata, «Pensiamo a cosa poteva essere questa riapertura in una struttura del tutto nuova, senza traccia di una storia di cui dobbiamo sentirci eredi e che dobbiamo essere capaci di portare avanti».

L’Auditorium sarà il tempio della musica e dello sport, «Siamo determinati nel confermarlo; forti del fatto di vivere una città in cui la musica è cresciuta tantissimo, non solo per il riconoscimento UNESCO di città creativa. Per 20 anni l’assenza di questo luogo ha distribuito il pubblico in altre fasce territoriali, in luoghi che potevano accogliere circa 2000 spettatori e che ora siamo pronti a far tornare a Pesaro, con una grande prospettiva». Vimini ha rivolto il plauso anche all’azienda che ha realizzato «il nuovo allestimento digitale, la Stark; grazie a Sound d Light, sempre vicina, con grande professionalità, agli eventi di Pesaro», prima di tornare al futuro del ‘palazzetto’, «Di nuovo simbolo di Pesaro città dello sport. Sarà spazio ideale per le realtà professionistiche e per i tanti tornei giovanili che, per vocazione, la città accoglie e su cui investe (abbiamo sospeso la tassa di soggiorno per gli sportivi sotto i 18 anni) e investirà». L’Auditorium anche come spazio espositivo, «La Fiera del Mobile del ‘58 dà l’idea delle potenzialità di questo luogo che potrà fungere da piazza coperta della città», «Andando ad aumentare la sostenibilità di tante imprese, realtà e soggetti che, anche tramite convention potranno ritrovarsi e accendere nuove progettualità». E poi la musica del Rossini Opera Festival, «Questo è un luogo che ha fatto la storia del ROF e di cui il ROF ha segnato la storia. Tornerà a vivere su questo palco, dal 7 agosto, e l’anno prossimo il Festival tornerà completamente in città, con importanti ricadute sull’economia». Le sfide future, «L’Auditorium sarà il primo elemento del dossier che presenteremo per la Capitale europea della cultura 2033».

Centinaia i pesaresi presenti tra le gradinate e il parterre del ritrovato ‘palazzetto’ mostrato alla città durante l’appuntamento presentato da Silvia Sacchi, giornalista RAI che ha accolto gli ospiti della serata tra cui Valter Scavolini, presidente Gruppo Scavolini, imprenditore che ha portato il nome della città nel mondo a cui il pubblico dell’Auditorium ha dedicato una standing ovation commossa. A lui il compito di ripercorrere la storia del ‘palazzetto’, tempio delle imprese della Scavolini Basket degli anni Ottanta e Novanta e della Scavolini Volley del primo decennio del 2000 ma anche luogo dell’arte e della musica.

«Ricordo ancora con grande emozione l’ex-Palasport – ha detto il Presidente -, il luogo che ha significato così tanto per me, mio fratello Elvino e tutta la famiglia. Quegli anni indimenticabili, pieni di passione e di successi sportivi che, non solo hanno amplificato la notorietà del marchio portandoci oltre i confini nazionali, ma ci hanno anche unito a tutti i pesaresi. Quando accettai di diventare Presidente della squadra di basket, non fu una scelta solitaria, fu la città stessa a incoraggiarmi verso quell’avventura. La gioia condivisa di ogni vittoria, l’entusiasmo che pervadeva le strade della città, sono momenti che conservo con affetto. Abbiamo sostenuto la riqualificazione di questa struttura per restituire alla città un luogo di aggregazione proiettato al futuro, con l’augurio che questo spazio possa essere il palcoscenico di nuove emozioni e di nuovi successi».

Assente per motivi di salute, l’onorevole Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura, ha portato i suoi saluti e rivolgendo i complimenti all’Amministrazione per l’inaugurazione dell’Auditorium: «Da oggi riprendete possesso di questo luogo, situato nel cuore pulsante della città. Sarà un centro nevralgico di rappresentazione e diffusione delle arti, riqualificato, tecnologico e multimediale» ha scritto prima di ricordare il compleanno di Rossini, «una ricorrenza importante, talmente speciale da non avvenire ogni anno». E ancora, «Insieme al Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano abbiamo profuso il massimo impegno affinché l’Opera Italiana diventasse patrimonio Mondiale dell’Umanità. È la forma d’arte che diffonde maggiormente la nostra lingua e che fa parlare italiano tutte le nazioni del mondo. È così che deve essere: una cultura contagiosa, diffusa e patrimonio universale e non un’opportunità nelle mani di pochi. Ce lo ha insegnato proprio Rossini».

Ad aprire la serata, le letture di Gianni D’Elia, autore e poeta pesarese “di nascita e di vita”, “Al Purgatorio del Monte San Bartolo”, “Vox Pisauri” e “Ricordi la poesia del campo vuoto?”; seguite dalla proiezione di un video emozionale, realizzato da Culto Production, che ha accompagnato il pubblico in un viaggio tra passato, presente e futuro dell’Auditorium, supportato dalla “pelle digitale” innovativa del “Palazzetto” curata da Stark. Fondata dal multivision designer Paolo Buroni – e composta da Alex Buroni (regia), Alice Buroni (architetto, progetto generale) e Sabine Lindner (grafica), del family team – l’azienda ha realizzato un allestimento che arricchisce l’Auditorium Scavolini con spettacolari sistemi di videoproiezione esterni ed interni; che lo implementa con un’illuminazione scenografica di ultima generazione che permetterà di spettacolarizzare gli eventi sportivi e di coreografare ogni avvenimento, come in uno studio televisivo o in uno spazio teatrale. Come dimostrato dal “Light Show”, lo spettacolo emozionale realizzato per la cerimonia inaugurale da Stark che ha concluso la serata dopo l’intensa esibizione di Paolo Bordogna, basso-baritono, artista internazionale, tra le voci più importanti della storia recente del Rossini Opera Festival, (per il quale, dal 2005, ha interpretato 11 opere e 4 concerti) accompagnato al pianoforte da Alexei Yakimov, che collabora con Il ROF come pianista accompagnatore per i progetti dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”.

Al termine, le porte dell’Auditorium si sono riaperte per accogliere pesaresi e “cittadini temporanei” venuti per osservare la nuova veste dell’edificio che tornerà ad ospitare il pubblico, domani 1 marzo, alle ore 21, per la cerimonia di consegna della cittadinanza benemerita (ore 21; ingresso libero e gratuito fino al raggiungimento della capienza) al due volte campione del mondo di MotoGP Francesco “Pecco” Bagnaia. E per vivere un’altra grande giornata di festa a Pesaro 2024.