Omicidio Pamela Mastropietro, il procuratore: “Quel massacro fu una frustata”

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Pamela Mastropietro

ANCONA – A un anno dall’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi, il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio definisce “una frustata” l’effetto del massacro anche sugli inquirenti. Al via il 13 febbraio il processo in Assise per Innocent Oseghale, 30enne pusher nigeriano: ammette di aver smembrato il corpo ma nega stupro e omicidio della ragazza.

“Riteniamo d’aver costruito – dice Giorgio – in tempi investigativi ragionevoli, un’ipotesi accusatoria frutto di accurate indagini, evitando ipotesi accusatorie azzardate”. Indagini “saldamente con i piedi per terra, fondate su prove univoche, non su illazioni o pregiudizi anche di natura razziale”. Il Comune ricorderà Pamela in Consiglio.

“Una vicenda drammatica – osserva il sindaco Romano Carancini – che ha colpito una ragazza in un momento di particolare fragilità. Un dolore inaccettabile che non cancelleremo anzi da cui siamo ripartiti con una riflessione complessiva che ha coinvolto l’intera comunità”.