Omaggio a Mario Tozzi, un marchigiano a Verbania

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Allestimento speciale del Museo del Paesaggio

MARCHE – Al pittore marchigiano (Fossombrone, 1895-Saint-Jean-Du-Gard, 1979) che a Suna, sul Lago Maggiore ha trascorso gran parte della sua vita, fondatore degli Italiens de Paris insieme a Massimo Campigli, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, René Paresce, Alberto Savinio e Gino Severin, il Museo del Paesaggio dedica una nuova sezione degli spazi di Palazzo Viani Dugnani, nel quarantesimo anniversario della scomparsa (1979-2019).
Oltre trenta le opere esposte, anche di grande formato, che raccontano l’evoluzione dello stile dell’artista, a partire dagli anni Dieci del Novecento, fino alle ultime tele geometriche e stilizzate degli anni ’60 e ’70.

INFORMAZIONI
Omaggio a Mario Tozzi
Palazzo Viani Dugnani, Via Ruga 44 – 28922 Verbania Pallanza
Dal 25 maggio al 29 Settembre 2019
martedì dalle 10.00 alle 18.00
mercoledì dalle 10.00 alle 18.00
giovedì dalle 15.00 alle 22.00
venerdì dalle 10.00 alle 18.00
Sabato, Domenica e festivi dalle 10.00 alle 19.00

Biglietto unico 5€ intero, 3€ ridotto
Il biglietto di ingresso al museo permette di visitare l’esposizione dedicata a Mario Tozzi, la Pinacoteca e la Gipsoteca Troubetzkoy a Palazzo Viani Dugnani e la mostra fotografica “The red road project” a Villa Giulia.

segreteria@museodelpaesaggio.it – +39 0323 557116
www.museodelpaesaggio.it

L’EVENTO
L’esposizione, in collaborazione con l’Archivio Mario Tozzi di Foiano della Chiana (Arezzo) e lo Studio d’Arte Lanza di Verbania, presenta l’intera collezione delle opere dell’artista – di proprietà del Museo del Paesaggio – accanto a due recenti depositi ricevuti dal museo (La preghiera e Compianto) e una serie di schizzi e disegni, alcuni inediti, così come la piccola e rara porzione di affresco che raffigura la testa di una Madonna in prestito dalla Galleria Lanza di Verbania. Oltre trenta le opere esposte, che raccontano l’evoluzione dello stile dell’artista, a partire dagli anni Dieci del Novecento, fino alle ultime tele geometriche e stilizzate degli anni ’60 e ’70.
L’esordio artistico di Tozzi appare segnato dal rapporto con la pittura del secondo Ottocento, in particolare con la tradizione del Naturalismo lombardo: le opere degli anni Dieci infatti, legate perlopiù al contesto famigliare (Ritratto della madre) e alla descrizione di scorci del territorio del Verbano (Notturno), rivelano quella grande attenzione al dato naturale, resa con una pittura quasi “a macchia”. Nei primi anni Venti, a Parigi, Tozzi ha modo di conoscere la pittura di Cézanne e dei Fauves, ma soprattutto entra in contatto con gli artisti italiani lì residenti, tra i quali Giorgio De Chirico e Alberto Savinio, che lo introducono al movimento di Valori plastici e alla pittura metafisica: le figure assumono grande “plasticità” in un rapporto tridimensionale con lo spazio che le circonda (Serenità, Donna seduta di schiena, La toeletta del mattino – tra le più note). Il suo linguaggio muta decisamente a partire dalla fine degli anni Cinquanta: la pittura si fa via via più geometrica, con figure sempre più bidimensionali e un ricorso maggiore a elementi astratti (La grande Piazza 1962, Testina 1970, solo per citarne alcune).
L’esposizione sarà completata da un incontro con Elena Pontiggia, il 15 Giugno alle ore 17.30 presso il cortile di Palazzo Viani Dugnani.

L’ARTISTA
Nato a Fossombrone, nei pressi di Urbino, nel 1895, Mario Tozzi cresce a Suna (Verbania), dove la famiglia si trasferisce. Abbandonati gli studi di chimica, il giovane si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove conosce Giorgio Morandi. Dopo la tragica esperienza della guerra, nella quale perde due fratelli, il pittore si sposa e si trasferisce a Parigi, dove inizia a esporre ottenendo un sempre maggiore successo. Nella capitale francese, nel 1926, fonda il gruppo degli Italiens de Paris insieme a Massimo Campigli, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, René Paresce, Alberto Savinio e Gino Severini. In Italia, nel frattempo, espone alle mostre del gruppo Novecento, alle Biennali di Venezia e alle Quadriennali romane. Dalla fine degli anni Trenta vive un lungo periodo di crisi; riprende l’attività artistica con una mostra presso la Galleria Annunciata di Milano soltanto nel 1958. Nel 1971 si sposta definitivamente da Suna in Francia, dove resterà sino alla morte, avvenuta nel 1979.

L’ARCHIVIO MARIO TOZZI
L’Archivio Mario Tozzi ha svolto da sempre la sua attività per la valorizzazione e la difesa dell’Arte di Mario Tozzi con la diligenza e la passione che contraddistingue chi ama l’Arte.

 

Museo del Paesaggio di Verbania

Omaggio a Mario Tozzi
Museo del Paesaggio – Palazzo Viani Dugnani, via Ruga 44, Verbania Pallanza.
Dal 25 maggio al 29 settembre.