LA FASCIA COLORATA di Monica Baldini

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FANO – A tavola una sera d’estate in famiglia. Mio babbo: “Ehi con quella fascia sembri una yankee oppure una figlia dei fiori”.
“Esatto proprio una figlia dei fiori ma dei giorni nostri non di quegli anni sessanta del millenovecento”.
Una figlia dei fiori che si sente davvero figlia di quelle bellezze sparse per i giardini, che si ferma ad osservarli e ama contornarcisi dovunque sia.
Ho elaborato e ho capito.
Ero a Roma quando in Bnl portavo i fiori sui capelli, me li mettevo ogni mattina quando andavo a fare lo stage in Formazione. Erano piccoli anemoni gialli o viola, oppure ibiscus grandi vivaci rossi. Li usavo perché mi piacevano.
Ne avevo davvero tanti, un sacchettino pieno e li abbinavo giocando con il bianco oppure con l’arancio. Poi sono passata ai vestiti per non tralasciare gli orecchini fiorati.
Tulipani, rose, ricami negli abiti rosa o colorati a seconda della stagione. Ora invece sempre più vera e autentica la passione per la fioritura nutre i miei versi.
Più di prima lo sguardo si sofferma e consapevole ammira, poi fissa sul bianco del foglio quella sensazione armoniosa e beatifica che ha assorbito e lascia che vada da sé a comporsi.
Credo sia cresciuta e si sia affinata negli anni, credo che il seme della gioventù sia ora divenuto chiaro e abbia assunto la sua reale fisionomia rendendo questa attrazione una molla potente.
I fiori da ornamento e accessorio sono entrati prepotenti nelle mie giornate, sono diventati fonte e sorgente quali creature di un creato che non smette di stupirmi e istruirmi.
E quella fascia coloratissima anche lei trova il suo senso compiuto perché tutto si ricompone in un viaggio compiuto alla scoperta delle bellezze che portiamo nascoste e che ci circondano.

Sì confermo sono figlia dei fiori con un senso poetico e contemplativo, con un senso d’appartenenza!

Monica Baldini