Macerata, estorsione: arrestati un 42enne e una 20enne

77

MACERATA – A seguito della serrata attività investigativa condotta dalla Polizia su tutto il territorio della provincia di Macerata per il contrasto dei reati contro il patrimonio, nella giornata di ieri gli investigatori della Squadra Mobile, diretta dal Commissario Capo Matteo LUCONI, hanno tratto in arresto nella flagranza del reato di estorsione un uomo e una donna, rispettivamente di 42 e 20 anni, entrambi domiciliati in provincia. L’uomo, originario della Puglia, risulta essere pluripregiudicato per reati inerenti allo spaccio di sostanze stupefacenti, riduzione in schiavitù e porto abusivo di armi mentre la donna risulta grava da pregiudizi di polizia per reati contro la persona.
Nel corso di attività di indagine condotte intorno al mondo dello spaccio, i poliziotti della Squadra Mobile, attraverso l’acquisizione di utili elementi informativi, alcuni giorni fa hanno diretto l’attenzione su un soggetto, orbitante intorno al mondo degli stupefacenti quale abituale consumatore di cocaina, che era stato minacciato e malmenato da due persone successivamente tratte in arresto, al fine di costringerlo a pagare debiti per l’acquisto di stupefacenti. La vittima, avvicinata dagli arrestati, era stata minacciata e picchiata anche con l’utilizzo di armi improprie, ricorrendo anche ad una replica di pistola apparentemente uguale a quelle in uso alle Forze dell’Ordine.
Acquisiti tutti gli elementi necessari al prosieguo dell’attività investigativa, nella giornata di ieri si è chiusa la rete intorno ai due malviventi. L’operazione è scattata nel pomeriggio davanti ad un bar sito in una zona semicentrale di Macerata, dove i due complici avevano dato l’appuntamento alla vittima per la consegna della somma di denaro dovuta consistente in alcune migliaia di euro. La consegna veniva seguita visivamente dai poliziotti che intervenivano immediatamente traendo in arresto i due malviventi prima che gli stessi riuscissero a compiere una qualsiasi manovra. La perquisizione condotta sull’autovettura con la quale i due erano giunti sul posto consentiva di rinvenire: la pistola con la quale la vittima era stata minacciata, risultata essere una scacciacani, identica per forma a quelle in uso alle Forze di Polizia occultata nel sedile lato guida, un coltello lungo 32 cm, alcune cartucce calibro 9 x 21, un porta-distintivo con placca in metallo con scritta “Polizia Privata”, un cacciavite, un’asta in metallo e un telefono cellulare.

Veniva inoltre rinvenuto vario materiale, solitamente utilizzato dagli spacciatori per il confezionamento di sostanza stupefacente tra cui dosatori, forbici, due bilancini elettronici di precisione e ritagli di cellophane.

La perquisizione effettuata presso l’abitazione dell’uomo arrestato consentiva altresì di ritrovare due scatole contenenti munizionamento per pistola, rinvenute nella camera da letto.

Ultimate le formalità di rito, la ragazza veniva condotta presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, mentre l’uomo veniva ristretto presso il carcere di Montacuto di Ancona a disposizione dell’A.G.