Pesaro, domenica 21 giugno al Parco Miralfiore torna la festa del grano

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Grano frumentoPESARO – Domenica 21 giugno ritorna, al Parco Miralfiore di Pesaro, l’appuntamento dedicato al grano: tra falce, macina e forno si potranno riscoprire storia, tradizione, cultura e alimentazione di questo antico cereale (dal IV sec. a.C. ad oggi).

L’evento è patrocinato dall’Assessorato alla Sostenibilità del Comune di Pesaro, e promosso dalle associazioni: Verderame, Oltremercato, WWF, Legambiente, la Lupus in Fabula, CSA Oltrefrontiera e Teuta Senones Pisaurenses. La manifestazione prevede laboratori, didattica, ricostruzioni storiche, mercato delle autoproduzioni, teatro e conferenza.

“Il Parco Miralfiore – afferma l’assessore comunale alla Sostenibilità Rito Briglia – diventa luogo centrale sul tema della biodiversità non solo sul versante naturalistico ma anche su quello alimentare: un momento di riflessione importante per la città proprio durante il periodo dell’Expo dedicato al tema “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”.

Ecco il programma completo:

16.00 – Ritrovo all’Anfiteatro “De Andrè” e apertura del mercato delle autoproduzioni

17.00 – Mietitura del grano, didattica e dimostrazione

18.00 > 20.30 – Laboratori e didattica di battitura del grano, macinatura delle sementi, impasto, cottura del pane, intreccio della paglia e del vimini in collaborazione con il Gruppo Cestai Pesaresi e Museo della Civiltà Contadina di Mombaroccio

19.00 – Presentazione del libro “Genuino Clandestino – viaggio tra le agri-culture resistenti ai tempi delle grandi opere”, testi di Michela Potito e Roberta Borghesi, fotografie di Sara Casna e Michele Lapini, postfazione di Wu Ming 2.

20.00 – Altre due parole sul grano, relatore Andrea Fazi

21.30 – Spettacolo a cura del teatro Verderame “Pasta madre sovversiva”.

Siamo ormai abituati a polverine che ci promettono una lievitazione istantanea ma questa è un evidente contraddizione. La lievitazione è un processo che ha bisogno di tempi lunghi. Ed ecco perché il lievito naturale diventa sovversivo: le grandi marche lo temono perché simboleggia la resistenza all’economia imperante e la voglia di cambiare stile di vita, e significa rifiutare lo spreco, la fretta per tornare a fare le cose con le proprie mani. Cena al tramonto