Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente in liquidazione, il Comune di Macerata si fa avanti

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MACERATA – Manifestazione di interesse da parte del Comune di Macerata per partecipare alla procedura di affidamento in concessione dei servizi di valorizzazione dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (Isiao), fondato nel 1933 dal nostro illustre concittadino Giuseppe Tucci insieme a Giovanni Gentile. L’istituto, infatti, è stato posto in liquidazione in seguito alla dismissione dei cosiddetti enti inutili decisa dal Governo dal 2013.

“Sappiamo che il commissario liquidatore è indirizzato alla ricerca di aziende interessate a servizi di gestione del patrimonio ed esclude gli Enti pubblici – ha sottolineato Stefania Monteverde, assessore alla Cultura – Tuttavia, anche grazie al confronto con il prof. Giorgio Trentin direttore dell’Istituto Confucio, abbiamo valutato l’importanza di esprimere ugualmente tutto l’interesse a conservare a Macerata il prezioso Fondo Tucci presso la nostra biblioteca comunale Mozzi Borgetti. Consentirebbe di onorare adeguatamente la memoria di Tucci da parte della sua città natale. Apriamo così un canale per costruire proficue collaborazioni”.

In una lettera indirizzata al commissario liquidatore, l’ambasciatore Antonio Armellino, il sindaco Romano Carancini ha espresso la disponibilità del Comune di Macerata a progetti finalizzati al rilancio delle tematiche legate alla grande tradizione orientalistica, forte anche del fatto che la città ha coltivato in maniera costante la memoria di Tucci promuovendo la conoscenza della sua figura, a partire dal centenario della nascita, celebrato nel 1994 e attraverso successive occasioni a carattere convegnistico e di studio collaborando in occasione di una mostra che venne allestita per le vie della città, con l’allora direttore dell’Istituto, Gherardo Gnoli, e con i funzionari del Museo.

Nella lettera viene sottolineato come una straordinaria prospettiva storica colleghi ancora oggi le Marche al mondo asiatico, a partire dal grande gesuita maceratese Matteo Ricci fino alle figure di importanti studiosi e cattedratici quali Antelmo Severini e, soprattutto, Giuseppe Tucci.

“Oggi Macerata incarna questa decisa vocazione – si legge nella lettera – attraverso l’attività dell’Istituto Confucio, voluto dall’Università degli Studi per radicare anche in ambito formativo e occupazionale i legami creati. Ancor più interessante rilevare che il Comune ha recentemente confermato questa dimensione culturale stabilendo di allestire uno spazio dedicato alla tradizione orientalistica marchigiana nel complesso della Biblioteca Comunale, storica istituzione sorta nel 1773 dal cinquecentesco Collegio dei Gesuiti. Entro il 30 ottobre 2015 darà avvio alla ristrutturazione che permetterà di recuperare alcuni locali destinandoli a spazi espositivi”.

E proprio in questa prospettiva il sindaco ha dichiarato il più vivo interesse dell’Amministrazione verso progetti di valorizzazione della collezione Tucci conservata nell’istituto posto in liquidazione. L’Isiao conserva un vero e proprio tesoro costituito da circa 200.000 volumi, numerose e antiche xilografie, carte geografiche e raccolte fotografiche di pregio che riguardano i territori e i popoli orientali e africani.

L’affidamento in concessione dei servizi di valorizzazione dei beni culturali nella disponibilità dell’istituto prevede tra le altre cose la gestione della Collezione Orientalista comprendente il Fondo Tucci – la più ampia collezione in Europa dell’arte del Gandhara – e più in generale il frutto degli scavi italiani eseguiti in Pakistan, in Iran, in Afghanistan e in Nepal. Prevede inoltre la Collezione Africanista con l’insieme dei materiali di carattere storico, artistico, etnografico, appartenenti all’ex Museo Coloniale, poi Africano e infine la Biblioteca in cui sono confluite le preesistenti biblioteche degli ex Iia e IsMeo.