Crollo ponte, audizioni in Commissione: Autostrade parla di errore, per la società appaltatrice è cedimento strutturale

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ANCONA – ”Dalle audizioni di oggi dei rappresentanti della società Delabech Costruzioni e di Autostrade per l’Italia sul crollo del ponte 167 avvenuto il 9 marzo sull’A14 sono emerse due valutazioni opposte, che meritano un approfondimento, perché siamo di fronte a un’evidente contraddizione”.

Lo dice la presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro Camilla Fabbri, al termine del primo round di audizioni sul crollo costato la vita a una coppia di coniugi in transito lungo l’A14 e il ferimento di tre operai addetti al cantiere.

”Per la società che aveva in subappalto i lavori di innalzamento del viadotto – afferma Fabbri in una nota – all’origine dell’incidente potrebbe esserci stato un cedimento strutturale. Lo stesso cedimento strutturale che, al contrario, la società Autostrade è portata a escludere, individuando nelle manovre esecutive dell’intervento il momento di maggiore criticità”.

Sin da subito, Autostrade per l’Italia aveva spiegato che il ponte crollato sull’A14 era una struttura provvisoria posizionata a sostegno del cavalcavia, che era chiuso al traffico. I feriti sono due operai romeni di 56 e 46 anni. Sono precipitati da un’altezza di circa sei-sette metri: il più anziano si è fratturato un polso e ricorda tutto quanto è accaduto. L’altro, invece, non ricorda gli attimi dell’incidente.