Cessato pericolo bomba a Fano, sfollate 23.000 persone

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FANO – È cessato l’allarme bomba a Fano annunciato con revoca parziale dell’ordinanza ordigno di Viale Ruggeri. All’alba la bomba è stata portato in mare al largo di oltre 2 miglia grazie a una speciale e altamente rischiosa operazione congiunta dell’Esercito e della Marina Militare. L’operazione già prima delle 7 è avvenuta con successo grazie alla macchina esemplarmente messa in piedi ieri in emergenza nella città di Fano.

Il Sindaco ha disposto, con ordinanza n. 13 del 14 marzo 2018, la revoca parziale della precedente ordinanza n.12/2018 annunciando la notizia più sperata dopo una lunga notte: la città di Fano e il suo territorio sono fuori pericolo, il pericolo è cessato.

Le 23.000 persone possono rincasare, possono essere riaperti gli uffici pubblici e gli esercizi privati mentre le scuole di ogni ordine e grado presenti nel comune di Fano resteranno chiuse oggi (14 marzo) a causa della tempistica di pubblicazione dell’ordinanza stessa. Ora, per concludere l’operazione e far brillare la bomba, la Marina Militare delimiterà la zona di mare interdetta sia alla navigazione marittima che aerea.

Fano ha manifestato notevole prontezza nel rispondere a un allarme imprevisto e altamente pericoloso superando da manuale una grande prova per la quale sono stati coinvolti l’Esercito Italiano di Bologna, la Marina Militare, il reparto mobile di Senigallia, Pesaro e Ancona, il commissariato di Polizia, i vigili del fuoco. L’headquarter è stato dispiegato ieri notte presso l’anfiteatro Rastatt in una città deserta e sfollata dove solo i lampeggianti dava bagliore di vita.

Gli abitanti della “zona rossa” all’interno di un raggio di 380 metri sono stati fatti obbligatoriamente uscire dalle case e qualora non avessero avuto case di amici o parenti per accoglierli lontani dalla “zona rossa”, sono stati condotti con mezzi pubblici in luoghi di raccolta per essere condotti in palestre e piscine in cui hanno potuto trascorrere la notte in sicurezza.

Sette sono state segnate come zone interessate dalla fascia di pericolosità maggiore: il Centro storico, il Lido/ liscia, Poderino/San Cristoforo, il Vallato, San Lazzaro/Zavarise/stazione, Villa uscenti/baia metauro e Sassonia. L’evacuazione è stata invece fortemente consigliata per le altre due zone disposte in una lontananza di 1800 metri dal punto di rischio in cui si trovava l’ordigno. La stazione ferroviaria nel tratto Senigallia-Pesaro è stata interdetta e sono stati predisposti pullman in soccorso, il traffico aereo è stato ugualmente interrotto, è stato chiuso il pronto soccorso e fatto evacuare l’ospedale di Fano.

La bomba dichiarata di estrema pericolosità conteneva una spoletta interna che una volta attivata pur accidentalmente sarebbe andata ad erodere dei dischi interni capaci di poter far esplodere l’ordigno in ogni momento. Si trattava di una bomba d’aereo di origine inglese di 500 libre ovvero 250 kg con 150 kg di tritolo custodito in un contenitore di 2 centimetri d’acciaio che stuzzicata dai lavori del cantiere risultava già innescata e dunque fonte di estremo pericolo.

Il respiro di maggiore sollievo, però, Fano lo può trarre dopo momenti di grande agitazione del tutto fiera dell’operato coraggioso e di grande senso del dovere delle forze dell’ordine e delle istituzioni.

Monica Baldini